• 17 marzo – giornata mondiale del sonno. #giornatamondialedelsonno #worldsleepday

    Per un terapeuta CBT (Cognitive Beahaviour Therapy) l’insonnia è un tema ricorrente da trattare in Terapia. Se non come unico sintomo, ma certamente spesso frequente assieme ad altri disturbi.

    Sebbene, soprattutto in comorbidità con altre psicopatologie, l’insonnia sia più di un sintomo, tale da portare alla decisione di una Psicoterapia, proviamo ad elencare alcuni suggerimenti che possono già migliorare la qualità del sonno.

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  • Aiutati che il Ciel ti aiuta…

    Leggo l’articolo su RIZA perchè me ne parlano e sono incuriosita dai contenuti, mi viene in mente che, con tutta la buona volontà, la competenza e la fatica, tanti miei pazienti affetti da Disturbi d’Ansia, sono arrivati nel mio studio soffrendo da anni di questa sintomatologia così profonda e molto spesso invalidante. Credo che molti potrebbero, nella migliore delle ipotesi, offendersi, o peggio, pensare di essere un caso senza speranza… e pensare: “quindi io non guarirò mai…” dopo aver letto l’editoriale di novembre di Riza Psicosomatica. Non è così. Dal Panico si esce, la “paura della paura” è affrontabile e da questa malattia, come da altre malattie, si guarisce. Continua a leggere »

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  • La meditazione, producendo un ispessimento della corteccia cerebrale, aiuta a non sentire il dolore

    da Corriere della sera – salute.

    La meditazione, producendo un ispessimento della corteccia cerebrale, aiuta a non sentire il dolore

    (Contrasto)

    MILANO – La meditazione zen cambia la struttura della corteccia cerebrale, al punto da rendere chi la pratica meno sensibile al dolore. È il risultato di uno studio pubblicato su Emotion , una delle riviste dell’American Psychological Association. A condurre gli esperimenti, un gruppo di ricercatori dell’Università di Montreal guidato dal dottorando Joshua A. Grant. Il team ha valutato la sensibilità al dolore causato da una sorgente di calore in 17 cultori dell’antica pratica orientale e 18 persone che non l’avevano mai praticata. Il passo successivo è stata l’analisi della struttura del cervello dei due gruppi con la risonanza magnetica. Oltre a una maggiore capacità di sopportazione in quanti praticavano la meditazione, «abbiamo scoperto una relazione tra lo spessore di alcune aree della corteccia cerebrale e la sensibilità al dolore. Chi si dedicava a questa pratica, in particolare, aveva un maggiore spessore nella corteccia cingolata anteriore dorsale e nella corteccia somatosensoriale secondaria», ha illustrato Grant, che già in un precedente studio aveva analizzato la capacità di sopportare il dolore di adepti zen con più di mille ore di pratica. Era emerso che, mediamente, tolleravano una temperatura di 53 gradi Celsius sulla pelle, con una riduzione della sensibilità del 18 per cento rispetto alla popolazione generale. Continua a leggere »

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  • 24 Gennaio 2008 /  star bene

    Cenni storici e ambiti di intervento

    Sebbene il termine Qi Gong venga utilizzato per la prima volta dopo la nascita di Cristo (in epoca Jin tra il 265 e il 420 d.c.), tale pratica ha alcuni millenni di storia e, come dimostrano alcuni reperti archeologici, è presente in Cina ancora prima dello sviluppo della scrittura.
    Nell’arco di tutto questo periodo, attraverso l’osservazione minuziosa di dettagli del comportamento umano colti e compresi nella loro funzione specifica, i maestri di Qi Gong sono giunti alla costruzione di un vero e proprio corpus conoscitivo. Così, per citare un esempio, sono riusciti a codificare veri e propri protocolli terapeutici partendo dalla semplice rilevazione che l’individuo per attenuare un dolore acuto tende spontaneamente ad attuare un ispirazione rapida, profonda e con un sonoro suono sibilante. Risultato che essi hanno ottenuto grazie ad una metodica sperimentazione dell’efficacia di tale inspirazione in circostanze diverse (periodi del giorno e dell’anno), oppure alla sua associazione a sequenze di movimenti o posture.
    Oltre a permettere la creazione di una prassi codificata e articolata, tutte queste osservazioni e sperimentazioni hanno nel corso dei millenni permesso di giungere ad una comprensione della “fisiologia energetica” dell’individuo e di come questa influenzi corpo ed emozioni, essendone, a sua volta, influenzata.
    Un corpo vastissimo e ricchissimo fondato su un’osservazione coscienziosa e rigorosa che confluisce nella Medicina Tradizionale Cinese, la quale, proprio per queste caratteristiche, può essere considerata una scienza dell’uomo e della natura.

    Sin dalle sue origini le applicazioni di questo patrimonio conoscitivo sono state molteplici: dallo studio della relazione tra cielo, uomo e terra ( astronomia, l’uomo e il suo funzionamento, i movimenti terrestri) a quello dell’ambiente (geomanzia, feng shui), alle applicazioni nel combattimento e nella difesa (marziale) per finire allo studio della preservazione e del recupero della salute (terapeutico). Proprio quest’ultimo campo di applicazione risulta essere particolarmente interessante per la pratica psicologica.

    Definizione
    Il Qi Gong è una Disciplina Tradizionale Cinese costituita da un corpo conoscitivo di carattere teorico e pratico.
    Il Qi si riferisce alla forza vitale che permea tutto il cosmo e si manifesta negli esseri umani con caratteristiche peculiari a seconda del compito svolto, ed è normalmente assunto dall’individuo tramite la respirazione, la digestione, la pelle e gli organi di senso. Gong significa invece pratica, esercizio. Il Qi Gong è quindi la pratica della forza vitale. Tale forza vitale che, per comodità, anche se non del tutto propriamente, in occidente chiamiamo energia, sarebbe alla base della condizione energetica di ciascun individuo, la quale mantiene interessantissime interrelazioni con il suo stato di benessere psicofisico. Continua a leggere »

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  • 18 Maggio 2006 /  appuntamenti

    da Oltre il Blu

    Tecniche Antistress – Corso intensivo di BASE, teorico-pratico.
    Con il patrocinio
    – Comune di Modena
    – Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Modena
    – Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna. Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena

    Modena * 8, 9, 10, 11, 12 Novembre 2006

    Il corso – già svolto con successo in Ravenna nel 2005 – viene proposto a Modena per l’autunno 2006. La Progettazione del Corso accoglie l’esigenza di affrontare il disagio da stress nell’ottica della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) che si fonda sull’evidenza degli stretti rapporti psiche-cervello-corpo. L’obiettivo è quindi passare da un tentativo di controllo e repressione dello stress e dell’emotività, che si può dimostrare il più delle volte inadeguato e controproducente, anche a livello somatico, a un atteggiamento proattivo che mira ad apprendere ed utilizzare tecniche e modalità di intervento in grado di dare le competenze di base per una gestione positiva dell’evento stressante, dei suoi correlati emotivi e psico-fisici.
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    L’evento è stato presentato alla Regione Emilia-Romagna per l’accreditamento ai fini dell’Educazione continua in medicina (crediti ECM) ed è in attesa di approvazione per 40 ECM
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