• Ciao, tu non sai chi io sia ed io non so chi sei tu, ma una cosa ci accomuna. Tempo fa anche io mi sono trovata esattamente dove ti trovi tu ora. Parlarne non è facile, credo non lo sarà mai, perché lo conosco bene il tuo dolore, so bene il male che ti stai facendo, me ne sono fatta tanto anche io e ne ho fatto tanto anche a chi mi stava attorno.

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  • 16 Novembre 2017 /  adolescenti, bambini, disagio, emozioni

    “Tutto quello che è comodo è stupido, scrivetelo nella camera dei vostri ragazzi. E una scuola che non boccia è una scuola marcia”. Lo psichiatra Paolo Crepet parla dei danni che gli adulti e la scuola fanno ai nostri ragazzi.

    “Una scuola che non boccia è una scuola marcia. Un quattro in un’interrogazione è per uno studente un’esperienza mistica. E invece…”. E invece “stiamo costruendo una società in cui gli adulti vogliono il male di coloro che hanno messo al mondo. La vera trasgressione oggi è studiare, fare le cose fatte bene”. E invece? E invece “un professore universitario mi ha appena detto che i libri di più di 400 pagine non devono passare. Vuol dire che abbiamo già detto ai nostri figli che non ce la faranno mai”. Non usa mezzi termini lo psichiatra Paolo Crepet, durante la presentazione del suo ultimo libro intitolato “Il coraggio”, edito da Mondadori, per descrivere la gravissima situazione in cui versano le più giovani generazioni.  Continua a leggere »

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  • ECCO COSA ACCADE A SCAMBIARE LA VITA PER UN VIDEOGIOCO

    24/04/2017  Un atto vandalico: due minibus contro la scuola. Danni per mezzo milione di euro. Come adulti ci domandiamo: ma questi ragazzi che cosa hanno nel cervello? Dobbiamo tutti, padri, madri ed educatori parlarne con i nostri figli. E insegnare loro a fare dell’esistenza qualcosa di importante. Qualcosa che costruisce e non che distrugge.

    di Alberto Pellai

    A Carpi tre minorenni si sono resi protagonisti di un atto vandalico di cui stanno parlando tutti i media nazionali. Come raccontano le cronache, nella notte tra giovedì e venerdì, intorno alle 4, hanno rubato cinque minibus da un deposito cittadino, ne hanno abbandonati tre e con due invece si sono lanciati contro una scuola, provocando danni che complessivamente ammontano a circa mezzo milione di euro.

    Come adulti ci domandiamo: ma questi ragazzi che cosa hanno nel cervello? Che cosa pensavano di fare e di ottenere, mentre distruggevano e provocavano danni che probabilmente le loro famiglie dovranno rimborsare? “E che danni!” verrebbe da dire. Loro dovranno presentarsi davanti ad un giudice e risponderanno di una serie di reati che sul piano penale potranno portare a gravi e inevitabili conseguenze. Immagino che in questi colloqui, di fronte al tutore della legge, la frase più probabile che i tre minorenni utilizzeranno per giustificarsi sarà: “Ci scusi Giudice, ma noi non avevamo pensato che sarebbero derivate tutte queste conseguenze dalle nostre azioni. Noi volevano soltanto fare una goliardata, uno scherzo, un “piccolo sfregio” contro la scuola”. Continua a leggere »

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  • Fidarsi è meglio. Altrimenti non cresci.

    Commenti disabilitati su Fidarsi è meglio. Altrimenti non cresci.

    di Giancarlo Dimaggio

    Articolo pubblicato su inserto La lettura del Corriere della Sera, domenica 25 Gennaio 2015

    OLAFNell’infanzia si formano legami di attaccamento su cui fondiamo il senso di amabilità e valore personale. Comunicando con gli altri comprendiamo le menti. Nel mondo di finzione acquisiamo flessibilità e capacità di relazioni emotive. Poi esplodono gli ormoni, si spaiano le carte e diventa tutta un’altra storia.

    “In principio tutto era vivo” inizia Notizie dall’interno di Paul Auster. Parla di infanzia, il periodo in cui si costruisce ciò che diventeremo da adulti. Dalla nascita fino all’inizio della pubertà il bambino ha un’attività psichica incessante, elettrica, pulsante. Il suo mondo interno si fonda su dei pilastri. Continua a leggere »

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  • 7 Marzo 2010 /  dipendenze, emozioni, rassegna stampa
    Sono in prevalenza maschi tra gli 11 e i 14 anni. Usano la rete soprattutto per il gioco d’azzardo, attività legate al sesso e per una socializzazione patologica

    GROSSETO – Internet crea dipendenza come l’alcol, il fumo e il gioco d’azzardo. Il 13% degli adolescenti italiani (in prevalenza maschi tra gli 11 e i 14 anni) e’ affetto da I.A.D.

    (Internet addiction disorder) e si ritrovano ad avere sintomi e comportamenti del tutto simili a quelli causati dalle sostanze psicoattive. E’ quanto emerso dal convegno “Naufraghi nella rete. Adolescenti e abusi mediatici”, tenuto a Grosseto e organizzato da U.F. Dipendenze area grossetana in collaborazione con Cesvot e associazione Ofelia, per puntare i riflettori sull’allarme sociale provocato da questa nuova patologia fortemente in crescita in tutto il mondo occidentale.

    LE GIOVANI DONNE CERCANO RIFUGIO NEL CIBO E I GIOVANI UOMINI NEL COMPUTER. In una societa’ sempre piu’ complessa e fagocitante in cui ogni giorno le esperienze e le conoscenze si amplificano, dove i media presentano continuamente nuovi modelli di riferimento, valori e stili di vita alternativi, ecco che emerge negli adolescenti un senso di incertezza, di smarrimento e la necessita’ di trovare il proprio posto. Continua a leggere »

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