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Panico, Ansia, come guarire?

Aiutati che il Ciel ti aiuta…

Leggo l’articolo su RIZA perchè me ne parlano e sono incuriosita dai contenuti, mi viene in mente che, con tutta la buona volontà, la competenza e la fatica, tanti miei pazienti affetti da Disturbi d’Ansia, sono arrivati nel mio studio soffrendo da anni di questa sintomatologia così profonda e molto spesso invalidante. Credo che molti potrebbero, nella migliore delle ipotesi, offendersi, o peggio, pensare di essere un caso senza speranza… e pensare: “quindi io non guarirò mai…” dopo aver letto l’editoriale di novembre di Riza Psicosomatica. Non è così. Dal Panico si esce, la “paura della paura” è affrontabile e da questa malattia, come da altre malattie, si guarisce.

Certamente credere nelle proprie capacità, che tecnicamente/psicologicamente ha a che fare con la percezione di autoefficacia di Bandura, è terapeutico. Ma come arrivo lì? Non tutti hanno la fortuna di arrivarci attraverso le nuvole o scrivendo poesie! Non tutti credono negli Dei. Non tutti hanno lo stesso Attacco di Panico e soffrono allo stesso modo. Ognuno di noi ha la sua storia di vita, la sua narrazione, forse anche (spesso è proprio così), per molti c’è un motivo. A volte la sintomatologia del Panico, dell’Ansia, ha a che fare con la sua funzione ancestrale di allerta. Come riportato più volte in letteratura: “è come se ci fosse un leone”. Il sistema nervoso autonomo mette in azione una serie di risposte neurovegetative in modo automatico, come se dovessimo fuggire da una situazione pericolosissima, appunto come se fossimo davanti a un leone. Davanti a questa manifestazione così terrificante, qualcuno rimane bloccato e qualcuno scappa. Perchè Francesco, Paola e Martina soffrono di Attacchi di Panico? Potremmo immaginare che i motivi, cioè l’eziopatogenesi della malattia, possano essere diversi?

Non stiamo dicendo che disegnare le nuvole o in generale riscoprire le “forze interne”, o come dice la Medicina Trazionale Cinese, le energie, i Qi, o pregare, non sia terapeutico. Affermiamo però che sia solo una parte dell’intervento, che frequentemente è ben più complesso. Sarebbe come se risolvessimo tutti i disturbi intestinali con 2 kiwi alla mattina e un po’ di movimento. Può funzionare, ma non sempre. Possiamo provare a migliorare un disturbo del sonno con una buona tisana. Può funzionare. Ma ahimè, non è sempre la soluzione! Mi domando quindi perchè non cominciamo a considerare i disturbi d’ansia come malattie e seriamente consideriamo che possano essere affrontate con un primo approccio “domestico”, ma se non passa è evidente che dobbiamo rivolgerci a uno specialista. Non ho intenzione di aprire qui una disamina sul tipo di intervento specialistico perchè, come sottolineavo prima, dipende dal caso. Certamente è opportuna una valutazione diagnostica professionale che aiuti e instradi il paziente verso la cura più adeguata, quella più efficace! Quindi, aiutati che il ciel ti aiuta, credo che possa rappresentare più sinteticamente ciò che ho voluto esprimere più sopra.

Ho immaginato quei pazienti che con tanta fatica e davvero sinceramente motivati a farcela, leggendo questo articolo possano pensare che il loro dolore allora non potrà avere una guarigione, a quanti potrebbero sentirsi più malati e più “sbagliati”. Il ciel ti aiuta…. ma è una malattia, e come tale va trattata. Sono contenta che Marilena sia guarita dal panico “aprendo la porta alle nuvole”, ma purtroppo la guarigione a volte non è così magica e professionalmente va detto. A volte, come direbbe Pirandello, il treno che fischia, crea una forza interna che porta al cambiamento, ma non sempre abbiamo la fortuna di sentirci dire che “il treno ha fischiato”.

Molte persone della nostra amata Emilia sono state travolte dalla paura la notte del 20 maggio e hanno sofferto di disturbi d’ansia e ancora soffrono. Quali nuvole potevano disegnare? Potevamo dire loro che dovevano ascoltare gli Dei, la loro energia e di andare a cercare quel territorio misterioso dentro di loro? E che la forza dentro di loro è meglio di qualsiasi farmaco? Molti di loro hanno perso tutto e il panico è stata la risposta fisiologica immediata. Cosa sappiamo noi di quanti soffrono di disturbi d’ansia, cosa sappiamo dei loro “terremoti” interni? Forse il Panico vuole narrare quelle paure, forse è un momento di grandi cambiamenti e il cervello sta mandando messaggi di allarme… Non c’è un solo panico. Non c’è purtroppo una sola cura. Ci sono però terapie efficaci che accompagnano i pazienti verso la guarigione perchè come dice Barbara Prampolini nel suo libro il mostro si può sconfiggere.

 

Bibliografia per approfondimenti:

Psicoterapia cognitiva dell’ansia. Rimuginio, controllo ed evitamento

Elementi di psicofarmacologia per psicologi

Il disturbo di Panico. Psicoterapia cognitiva, ipnosi e EMDR

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