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Menopausa, un cambiamento del corpo e della mente

Menopausa, un cambiamento del corpo e della mente

La menopausa costituisce un momento nella vita delle donne in cui non cambiano solo il corpo, la mente e il ruolo sociale, ma si trasforma il concetto di benessere e il significato che ognuna attribuisce ad esso. E’ importante stimolare nella donna la consapevolezza di questa fase di transizione e far sì che venga associata ad un momento positivo di crescita personale.

La menopausa è un processo fisiologico definito come “permanente cessazione del ciclo mestruale dovuta all’esaurimento dell’attività ovarica” (Paoletti & Wenger, 2003, pag. 1337) e si considera avvenuta dopo un anno di assenza di cicli mestruali. Questo periodo è vissuto dalle donne non solo come processo biologico ma anche come “un’età della vita” caratterizzata da importanti mutamenti nel ruolo sociale e familiare.

In media, la menopausa avviene naturalmente verso i 50 anni di età, ma può anche avvenire artificialmente in seguito a interventi chirurgici come isterectomia e/o ovariectomia. In alcune donne si assiste alla cosiddetta menopausa precoce, che può avvenire anche prima dei 40 anni ed è spesso dovuta interventi chirurgici, chemio o radio terapia e cause genetiche.

Menopausa: i cambiamenti fisici

Il declino della funzionalità ovarica che caratterizza la menopausa avviene in seguito al calo di estrogeni, i principali ormoni femminili. Il periodo della menopausa è diviso nei seguenti sottoperiodi:

  • premenopausa: il periodo caratterizzato da cicli mestruali regolari;
  • perimenopausa: il periodo appena precedente la menopausa e che si conclude dopo una anno dalla menopausa, caratterizzato da cambiamenti nel ciclo mestruale;
  • postmenopausa: il periodo che inizia ad almeno un anno dall’ultimo ciclo mestruale.

Già qualche anno prima della menopausa si assiste ala presenza di cicli mestruali irregolari che segnalano l’inizio della funzionalità delle ovaie. Ciò avviene a causa di un’alterazione a livello del Sistema Nervoso Centrale, in particolare dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, che regola la funzione ovarica attraverso la secrezione di ormoni.

In seguito, durante la fase di transizione che caratterizza la perimenopausa, si assiste ad un progressivo aumento di FSH (ormone follicolo-stimolante) e ad un calo di estrogeni, cha causano un’alternanza tra periodi di amenorrea e sanguinamenti irregolari. In questa fase, si presentano anche i primi sintomi della menopausa. I più comuni sono quelli neurovegetativi: vampate di calore, palpitazioni e vertigini. In particolare, le vampate di calore, di origine vasomotoria e legate a modificazioni dei neurotrasmettitori, sono uno dei sintomi più invalidanti e più frequentemente riportati dalle donne. Esse si manifestano come un’intensa sensazione di calore che percorre tutto il corpo e si concludono con abbondante sudorazione. Spesso le vampate di calore avvengono durante la notte e sono responsabili di un altro tipo di disturbo molto comune, l’insonnia. Durante la menopausa, inoltre, si può assistere ad un aumento di peso, dolori articolari e disturbi sessuali. Infine, i sintomi che si manifestano più tardivamente sono quelli cardiovascolari che sono associati alla perdita dell’azione protettiva degli estrogeni. Diversi studi indicano che l’assunzione della terapia ormonale sostitutiva può essere utile per la riduzione dei sintomi fisici legati alla menopausa.

Menopausa: i cambiamenti psicologici

Durante la menopausa, moltissime donne accusano anche sintomi di tipo psicologico come ansiadepressione, sbalzi d’umore, irritabilità, difficoltà di memoria e concentrazione, astenia.

A causa di questi ultimi e dei concomitanti sintomi fisici, la menopausa è vista come un inevitabile periodo di cambiamento, molto spesso negativo. Questa visione negativa è, inoltre, strettamente associata a cambiamenti psicologici e sociali, reali o percepiti, associati al raggiungimento di un’età matura: malattie, accudimento o morte dei genitori, difficoltà ad accettare altri ruoli al di là della gestione dei figli (ormai divenuti adulti e fuori dall’abitazione familiare). Anzi, la depressione e l’ansia sembrano essere legati solo in un primo momento ai cambiamenti ormonali, ma piuttosto alle conseguenze psicosociali.

Dai dati di una ricerca svolta nel 2001, risulta che:

 le condizioni contestuali (grado di istruzione, numero di figli), insieme alle modifiche di ruolo in ambito familiare risultano le variabili che incidono in modo evidente e rilevante come mediatori tra condizioni psicofisiche – quali la menopausa- e qualità soggettiva della vita. (Di Corrado et al., 2001, pag. 235)

Menopausa e funzionamento cognitivo

Molti studi di neuroscienze hanno indagato, già a partire dagli anni ’90, l’effetto degli ormoni sessuali sull’attività cerebrale. Nella review di Sherwin, l’autrice afferma che gli estrogeni agirebbero sul cervello per regolare la plasticità cerebrale e la concentrazione di alcuni neurotrasmettitori. Nello specifico, gli estrogeni, oltre ad agire regolando la disponibilità di serotonina e producendo effetti sull’umore, svolgerebbero un ruolo importante per quanto riguarda l’apprendimento e la memoria: l’ippocampo, l’area cerebrale implicata nei processi mnestici, contiene infatti dei recettori per gli estrogeni. Questi ultimi agiscono incrementando la sintesi di acetilcolina, il principale neurotrasmettitore coinvolto nei processi di memoria, ma anche favorendo la sinaptogenesi, cioè la creazione di nuove connessioni sinaptiche. Sempre questa autrice, dopo aver passato in rassegna numerosi studi volti ad indagare la relazione tra estrogeni e cognizione nelle donne di diverse età, conclude affermando che questi ormoni sostengono il funzionamento cognitivo, soprattutto quello mnestico.

Questa evidenza ben si lega al fatto che non poche donne in menopausa riportano di percepire difficoltà cognitive, soprattutto mnestiche, e queste sembrano aumentare anche dopo la fine della fase di transizione (perimenopausa). In particolare, sembra esserci una differenza significativa nella frequenza dei problemi di memoria riportati tra le donne in premenopausa (31%) e quelle in perimenopausa (41%). Questa percentuale arriva al 44% nelle donne in postmenopausa. I disturbi riguardanti la perdita di memoria fanno infatti parte dell’insieme dei sintomi caratteristici della menopausa, assieme a quelli più frequentemente nominati, come le vampate di calore.

Per verificare il legame tra menopausa e memoria, gli autori di uno studio pubblicato nel 2013 (Drogos e collaboratori) si sono chiesti se i disturbi di memoria percepiti soggettivamente correlassero con le prestazioni oggettive ad alcuni test neuropsicologici. Per testare questa ipotesi, gli autori hanno selezionato un campione di donne in menopausa (età media: 53 anni) che presentava una sintomatologia legata alle vampate di calore di intensità moderata/grave. I test somministrati erano sia questionari self-report che indagavano il funzionamento mnestico, l’umore e la sintomatologia legata alla menopausa, sia test cognitivi volti ad esaminare le prestazioni oggettive in compiti di memoria verbale, memoria logica, memoria visuospaziale, memoria di lavoro, attenzione visiva e uditiva. I risultati hanno indicato che, sebbene per tutte le donne esaminate le prestazioni ai test oggettivi fossero nella norma, queste ultime correlavano positivamente con l’intensità dei disturbi di memoria percepiti. Ciò ha portato gli autori a concludere che le donne riescono a percepire correttamente piccoli cambiamenti nelle loro prestazioni mnestiche, pur non rientrando in un quadro patologico.

Uno studio del 2015, invece, ha confrontato un gruppo di donne in premenopausa e un gruppo di donne in postmenopausa, esaminando i loro punteggi al MMSE (funzionamento cognitivo generale) e il livello di estrogeni. Oltre a confermare il fatto che il livello di estrogeni è significativamente più alto nelle donne in premenopausa, da questa ricerca emerge che il funzionamento cognitivo globale, sembra subire una diminuzione legata alla caduta nel livello di estrogeni durante la menopausa. Le donne in postmenopausa, infatti, hanno raggiunto un punteggio significativamente minore al MMSE rispetto alle donne in premenopausa e questo ha portato gli autori a concludere che la postmenopausa sia caratterizzata da una diminuzione nel funzionamento cognitivo.

Altri studi hanno voluto indagare le prestazioni delle donne in menopausa all’interno di domini cognitivi più specifici. Nella ricerca di Epperson e colleghi, un gruppo di donne, tutte in premenopausa all’inizio dello studio è stato sottoposto a più valutazioni neuropsicologiche nel corso di un numero variabile di anni. Alla fine della ricerca, la maggior parte delle donne era in postmenopausa. I dati dimostrano un decremento significativo durante la postmenopausa nelle prestazioni riguardanti la memoria verbale, cioè quella funzione che permette di immagazzinare e rievocare materiale verbale.

Altri studi, invece, hanno dimostrato cambiamenti riguardanti le funzioni esecutive, cioè le importanti funzioni di controllo di tutta l’attività cognitiva, responsabili di processi come la pianificazione, il monitoraggio e la modificazione del comportamento, il mantenimento e la distribuzione dell’attenzione. Nello studio di Elsabagh e colleghi, gli autori hanno sottoposto donne in postmenopausa di età compresa tra 49 e 67 anni a una serie di test neuropsicologici. Il campione è stato diviso in due gruppi: un primo gruppo di donne nella fase inziale della postmenopausa (≤ 5 anni dall’ultimo ciclo mestruale) e un secondo gruppo di donne nella fase di postmenopausa avanzata (> 5 anni dall’ultimo ciclo mestruale). Questi autori volevano verificare la presenza di differenze nelle prestazioni cognitive nei due gruppi. Dai risultati è emersa una differenza significativa nei test che misuravano flessibilità mentale e pianificazione: le donne in fase di postmenopausa avanzata eseguono performance più scadenti rispetto a quelle in fase di postmenopausa iniziale e ciò è risultato essere indipendente dall’età. Gli autori interpretano questo risultato affermando che potrebbe essere dovuto a differenze nel livello di estrogeni circolanti tra le due fasi della postmenopausa.

L’interesse dei ricercatori sul legame tra menopausa e funzionamento cognitivo è mantenuto vivo dal fatto che, con l’aumento dell’aspettativa di vita, aumenta di conseguenza anche il periodo che la donna vive in menopausa. Inoltre, poiché le donne sembrano essere più propense a sviluppare patologie neurodegenerative anche a causa della loro maggiore longevità rispetto agli uomini, focalizzarsi sul periodo della menopausa può essere utile per ricercare adeguate opportunità di prevenzione.

Menopausa e intervento biopsicosociale

I fattori biologici come le modificazioni ormonali, non solo quindi gli unici aspetti da considerare per migliorare la qualità di vita della donna in menopausa. Accanto a questi, vanno di certo presi in considerazione anche i fattori psicologici, cognitivi e sociali per stimolare nella donna la consapevolezza di questa fase di transizione e far sì che venga associata ad un momento positivo di crescita personale. E’ quindi importante che ogni intervento e presa in carico della donna in menopausa si focalizzino anche sugli aspetti psicosociali. Questo anche alla luce dei dati di alcune ricerche che affermano che la donna in menopausa, se adeguatamente informata e supportata, riesce a trovare un nuovo ed efficace equilibrio, caratterizzato da benessere fisico e psicologico. Questo contrasta con i pregiudizi negativi associati a questo periodo di vita.

La menopausa costituisce quindi una importante fase di transizione, in cui non cambiano solo il corpo, la mente e il ruolo sociale ma si trasforma il concetto di benessere e il significato che ogni donna attribuisce ad esso. Per tale motivo, è auspicabile la presenza di centri specializzati che offrano non solo la possibilità di svolgere controlli medici e ginecologici, ma anche educazione sanitaria circa i fattori di rischio e le particolarità di questo delicato periodo della vita, nonchè sostegno psicologico che aiuti la donna ad affrontare i cambiamenti e sviluppare il proprio benessere.

Silvia Peruzza – OPEN SCHOOL Psicoterapia Cognitiva e Ricerca, Mestre
Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2019/11/menopausa-psicologia-cambiamenti/

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