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Isabelle Caro, simbolo campagna shock di Toscani

E’ morta in dicembre, a soli 28 anni, la modella e attrice francese Isabelle Caro, malata gravemente di Anoressia, famosa per aver posato nuda in uno spot anti-anoressia di Oliviero Toscani .
L’immagine della Caro, che pesava solo 31 chili per 1 metro e 65, nelle foto di Toscani aveva fatto molto discutere in quanto ritenuta troppo esplicita e scioccante, tanto che il giurì per la pubblicità aveva vietato la campagna. In realtà scioccante è la malattia, crudele e feroce è l’anoressia perchè può portare alla morte. Fortunatamente i casi estremi, così gravi che hanno questo epilogo sono una minoranza. Sono molti invece i casi di ragazze/ donne con disturbi alimentari che possono trovare la guarigione.
Al contrario di quanto si pensa o qualcuno scrive, i disturbi alimentari: anoressia, bulimia, disturbo dell’alimentazione incontrollata, sono curabili. E’ vero che in alcuni casi il percorso è molto lungo ma stiamo sempre parlando di casi gravi che spesso coincidono con storie lunghe della malattia. Se la sintomatologia non viene ignorata, se siamo un po’ più attenti alla prevenzione… intervenire sulla patologia precocemente è certamente un fattore importante per una evoluzione veloce verso la guarigione. E’  un lavoro di squadra e la squadra è formata dalle amiche/amici, dai fratelli dai genitori e dalla società oltre che da un professionista competente che mette in atto le tecniche efficaci per sconfiggere la malattia. Allora è importante che amici, fratelli e coetanei non siano in ammirazione della magrezza, che non vi sia la corsa a chi è più magro/a fra gli amici e che – lo diciamo da decenni – la moda e il mondo della pubblicità abbiano sensibilità diverse e una rincorsa verso la bellezza della donna con il suo corpo, le sue forme ed anche certo la sua intelligenza, le sue capacità. La bellezza delle donne è infinita, è grande, non deve essere sminuita dall’esigenza di una magrezza malata e nemmeno dalla mercificazione del corpo al servizio di chi ha i soldi per pagare anche il sesso.
Diamo alla donna il suo ruolo, riconosciamo in lei una bellezza che esula dall’aspetto fisico, dalla sua magrezza o dalla sua disponibilità a donarsi. Noi specialisti lavoriamo sulla patologia quando ormai si è insinuata subdolamente nella vita di queste ragazze/donne.  La società ha il dovere di lavorare prima, di non creare quel bisogno, di magrezza di costruire quell’immagine di quella bellezza che fa di una ragazza/donna un essere speciale e meraviglioso così com’è, al di là del suo peso.
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