A tutti noi spesso capita di attraversare dei momenti di confusione, nei quali prendere la decisione giusta sembra un’impresa. Scelte importanti nel lavoro, nelle relazioni e nella vita di tutti i giorni possono trasformarsi in un tormento se non abbiamo abbastanza lucidità. Lo sa bene, per esempio, C. Sullenberger, il pilota della US Airways che lo scorso gennaio, dopo essere decollato da New York ed essersi accorto che il suo aereo era in avaria, ha preso con freddezza l’unica soluzione possibile, la sola che poteva essere giusta: ammarare nell’Hudson. Anche senza ricorrere a questi esempi di eroismo, possiamo d
ire che la lucidità sia un istinto innato in ognuno di noi. I problemi nascono quando a quell’istinto non permettiamo di esprimersi, mettendo in atto dei comportamenti sbagliati.
L’ultimo numero del mensile Riza Psicosomatica tocca proprio il tema della lucidità, sfatando preconcetti e luoghi comuni. Il primo? Quello che, nei momenti di confusione, dobbiamo far ordine nella nostra vita. In effetti nei periodi in cui siamo confusi e irrequieti spesso cerchiamo di proteggere la nostra fragilità isolandoci o imponendoci una vita quanto più regolare possibile, evitando la folla e le occasioni che temiamo possano destabilizzarci. Spesso la ricerca di ordine interiore si riflette nel tentativo di crearci intorno un ambiente pulito e ordinato, quasi asettico.
Questi comportamenti altro non solo che il tentativo di estendere un controllo razionale a tutto ciò che potrebbe turbarci. In questo senso non fanno che rinforzare le ragioni da cui nasce il nostro disagio. La confusione invece paradossalmente può aiutarci.
Il punto è che più ci isoliamo dall’ambiente esterno più ci rinchiudiamo nella nostra testa. Al contrario, quando la confusione regna dentro di noi, dovremmo cercarla anche fuori, senza tentare di combatterla o di risolverla. Continua a leggere »