• dal Corriere della sera
    ROMA – Buone notizie per le donne perennemente in guerra con la linea. Le diete non funzionano. Non fanno dimagrire, perché i chili col tempo si riprendono tutti.

    dal film il pranzo di Babette

    E non si procurano neppure i benefici di salute che ci si aspetterebbe. In discussione tutti quei regimi alimentari basati su stringati protocolli e calcoli severi di grammi e calorie. Al contrario, mangiare con raziocinio, con porzioni ridotte, ma senza gravose rinunce è un sistema molto più efficace sul piano della forma e del benessere generale. Colesterolo cattivo e pressione ne traggono giovamento in modo duraturo.
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    RILASSATI COL CIBO – Il mito delle diete restrittive subisce una nuova picconata con lo studio pubblicato sul Journal of the American Dietetic Association , numero di giugno. «Si possono ottenere significativi miglioramenti a livello di metabolismo e salute psicologica senza affanni. Potete rilassarvi col cibo», conclude Linda Bacon, Università di California, una delle ricercatrici. Lo studio ha interessato un campione di 78 donne comprese nella fascia d’età più a rischio di obesità, tra 30 e 45 anni. Per 6 mesi la metà ha partecipato a una dieta tradizionale e a un programma basato su una serie di regole: come contare le calorie e i grassi, leggere le etichette degli alimenti al supermercato, aggiornare un diario col resoconto della giornata a tavola, usare la bilancia, esercizio fisico. All’altra metà delle volontarie è stato invece semplicemente consigliato di osservare stili di vita più morigerati, non pesarsi, assecondare l’appetito naturale, conoscere le qualità nutrizionali dei cibi, apprezzare il proprio corpo rotondo, sviluppare un’immagine positiva di se stesse, movimento. Un approccio ribattezzato «salute per ogni taglia».
    I RISULTATI – Dopo 6 mesi le donne a dieta avevano perso chili, ma li hanno recuperati nel giro di due anni, le altre invece sono rimaste stabili, senza però mai ingrassare. La pressione è scesa in ambedue i gruppi, ma le seconde hanno mantenuto i valori. In quanto al colesterolo, solo quelle del «mangia ciò che vuoi» lo hanno visto calare in modo significativo e duraturo. I ricercatori californiani fanno notare: «E’ ben documentato che le diete falliscono a lungo termine nel 90-95% dei casi. Noi dimostriamo che anche i miglioramenti di salute e le sane abitudini, ad esempio l’attività sportiva, non vengono mantenuti. Non solo. La qualità della vita peggiora». Secondo la Bacon, le stesse conclusioni valgono anche per gli uomini.

    GLI ERRORI – Enrico Arcelli, docente di scienze motorie all’università di Firenze, è d’accordo: «L’attenzione morbosa al cibo è controproducente. Tanto maggiori sono gli obblighi tanto meno vengono rispettati. Le costrizioni non ripagano. Il segreto è assimilare informazioni corrette che aiutano a scegliere e non riducono in schiavitù. E’ una delle ragioni per cui sono un convinto sostenitore della dieta a “zona”, dove i carboidrati hanno la prevalenza, il 40%, controbilanciati dal 30% di proteine. Uno schema salutare, appagante, non rigido». Nazario Melchionda, endocrinologo, autore di «Le diete fanno ingrassare», riporta l’attenzione sul movimento fisico: «La maggior parte delle persone non ne capisce l’importanza e continua a ridurre l’apporto calorico mentre invece il fattore fondamentale del successo è lo sport. Calare di peso in modo artificiale non fa bene, occorre raggiungere un equilibrio psico fisico». Nel libro appena pubblicato «Mangiare bene, mangiare sano» Renzo Pellati, specialista in scienze dell’alimentazione, traccia la strada che conduce verso il peso ideale. Così scrive: «L’importante è cambiare lentamente le proprie abitudini alimentari sbagliate. Se il soggetto è forte mangiatore sarà opportuno soddisfare il senso di sazietà con cibi poco calorici, come ortaggi, frutta e con poco condimento. Se eccede in alimenti ricchi di grassi, come formaggi, salumi, carne, dolci farciti di creme, si ridurranno gradatamente le dosi. Se esagera in un solo pasto bisognerà ridistribuirlo in vari spuntini. In ogni caso è un errore demonizzare il cibo».
    Margherita De Bac

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    Pubblicato da Maria Pia Bagnato Bulgarelli @ 17:32

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