• null

    Davanti ad una sintomatologia che interessa problematiche psicologiche (disturbi dell’umore, dell’ansia, sindromi non confortate da valori diagnostici clinici fuori dallo standard, disturbi del comportamento alimentare…) spesso la persona che ne soffre, e con lei la famiglia, si trova in forte difficoltà a capire cosa è meglio fare per poter risolvere al più presto questo malessere. Sì, al più presto, perché anche se il quadro clinico non ha il conforto di valori che possono indicare una più chiara patologia clinica di tipo organico, la sofferenza è grande, ed è quindi comprensibile che si voglia al più presto trovare un rimedio a questo problema che il più delle volte stravolge la nostra vita!

    Sono sempre più convinta che per i “non addetti ai lavori” capire come muoversi nella “giungla” che si apre davanti a noi quando noi stessi o un nostro caro soffre di un disagio psichico, NON è cosa semplice. Anzi a volte è difficile anche per chi lavora in questo settore, si vorrebbe infatti inviare a colleghi specializzati pazienti che non rientrano nelle nostre specializzazioni, ma non sempre il nominativo è proprio sotto i nostri occhi. Quindi tranquilli, non è cosa semplice individuare per ogni paziente lo specialista più indicato. Continua a leggere »

    Tags: , , , , , , , ,

  • 24 Gennaio 2008 /  star bene

    Cenni storici e ambiti di intervento

    Sebbene il termine Qi Gong venga utilizzato per la prima volta dopo la nascita di Cristo (in epoca Jin tra il 265 e il 420 d.c.), tale pratica ha alcuni millenni di storia e, come dimostrano alcuni reperti archeologici, è presente in Cina ancora prima dello sviluppo della scrittura.
    Nell’arco di tutto questo periodo, attraverso l’osservazione minuziosa di dettagli del comportamento umano colti e compresi nella loro funzione specifica, i maestri di Qi Gong sono giunti alla costruzione di un vero e proprio corpus conoscitivo. Così, per citare un esempio, sono riusciti a codificare veri e propri protocolli terapeutici partendo dalla semplice rilevazione che l’individuo per attenuare un dolore acuto tende spontaneamente ad attuare un ispirazione rapida, profonda e con un sonoro suono sibilante. Risultato che essi hanno ottenuto grazie ad una metodica sperimentazione dell’efficacia di tale inspirazione in circostanze diverse (periodi del giorno e dell’anno), oppure alla sua associazione a sequenze di movimenti o posture.
    Oltre a permettere la creazione di una prassi codificata e articolata, tutte queste osservazioni e sperimentazioni hanno nel corso dei millenni permesso di giungere ad una comprensione della “fisiologia energetica” dell’individuo e di come questa influenzi corpo ed emozioni, essendone, a sua volta, influenzata.
    Un corpo vastissimo e ricchissimo fondato su un’osservazione coscienziosa e rigorosa che confluisce nella Medicina Tradizionale Cinese, la quale, proprio per queste caratteristiche, può essere considerata una scienza dell’uomo e della natura.

    Sin dalle sue origini le applicazioni di questo patrimonio conoscitivo sono state molteplici: dallo studio della relazione tra cielo, uomo e terra ( astronomia, l’uomo e il suo funzionamento, i movimenti terrestri) a quello dell’ambiente (geomanzia, feng shui), alle applicazioni nel combattimento e nella difesa (marziale) per finire allo studio della preservazione e del recupero della salute (terapeutico). Proprio quest’ultimo campo di applicazione risulta essere particolarmente interessante per la pratica psicologica.

    Definizione
    Il Qi Gong è una Disciplina Tradizionale Cinese costituita da un corpo conoscitivo di carattere teorico e pratico.
    Il Qi si riferisce alla forza vitale che permea tutto il cosmo e si manifesta negli esseri umani con caratteristiche peculiari a seconda del compito svolto, ed è normalmente assunto dall’individuo tramite la respirazione, la digestione, la pelle e gli organi di senso. Gong significa invece pratica, esercizio. Il Qi Gong è quindi la pratica della forza vitale. Tale forza vitale che, per comodità, anche se non del tutto propriamente, in occidente chiamiamo energia, sarebbe alla base della condizione energetica di ciascun individuo, la quale mantiene interessantissime interrelazioni con il suo stato di benessere psicofisico. Continua a leggere »

    Tags: , , ,

  • 18 Gennaio 2008 /  ansia, depressione, emozioni
    depressione

    da Dica33

    Come lo stress, la depressione è entrata a far parte dei luoghi comuni: si dice son depresso per dire sono triste e via di questo passo. Esattamente come quando si dice che si è stressati quando, magari, semplicemente non si sa che pesci prendere. Però la realtà è ben diversa. La depressione (vera) è collocata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al quarto posto tra i maggiori problemi sanitari, ed è ovviamente la malattia psichiatrica più spesso diagnosticata.Non solo, sempre secondo l’OMS, negli Stati Uniti e in Europa se la prima causa di invalidità sono le malattie cardiovascolari, subito dopo arriva la depressione. Continua a leggere »

    Tags: , , , , ,

  • 17 Novembre 2007 /  ansia, depressione, psicopatologia

    di Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
    In questo post ho pubblicato alcuni dati disponibili sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità sull’efficacia dei trattamenti per la salute mentale.

    Interventi psicosociali di provata o probabile efficacia in Clinical Evidence (CE), in Roth e Fonagy (RF) e per la American Psychological Association (APA).
    Gli psicofarmaci sono considerati solo in CE. Nelle psicoterapie cognitivo comportamentali sono state incluse anche terapie prevalentemente comportamentali e varianti come la terapia dialettico-comportamentale. Non tutti gli interventi sono stati presi in considerazione in CE.

    Continua a leggere »

    Tags: , , , ,

  • 26 Luglio 2007 /  ansia, depressione, emozioni, psicoterapia

    Albert Ellis – the controversial psychologist who revolutionized the field of psychology when he created Rational Emotive Therapy in 1955


    Ricevo e, con discrezione, pubblico.

     

    Albert Ellis

    Il 24 luglio 2007 è deceduto Albert Ellis, all’età di 93 anni. Fino all’ultimo Ellis ha ricoperto la carica di presidente emerito dell’Albert Ellis Institute di New York e fino al 2003, quando le sue condizioni di salute sono peggiorate ha avuto, una vita molto produttiva come psicoterapeuta, come docente e come scrittore. Per i suoi importanti contributi Ellis può essere considerato uno dei principali ispiratori di quella prassi psicoterapeutica nota come terapia cognitivo-comportamentale, che attualmente è la più diffusa forma di psicoterapia in molti paesi.
    Albert Ellis nacque a Pittsburgh, negli Stati Uniti, il 13 Settembre 1913. Accanito lettore fin dall’infanzia, questa sua passione si accentuò nel periodo adolescenziale quando cominciò ad accostarsi alla filosofia. Egli si interessò soprattutto della filosofia della felicità umana, divenendo un profondo conoscitore di Epicuro, Epitteto, Marco Aurelio, Spinoza, Kant, Emerson, Thoreau e Russel. ……
    Continua a leggere »

    Tags: , , , , , , ,

  • 18 Luglio 2007 /  rassegna stampa

    “Se qualcosa può andar male, lo farà”, recita disincantata la legge di Murphy.
    Ma se il popolo dei pessimisti ha da sempre dalla sua parte una folta letteratura fatta di pagine di autori infelici e citazioni di cinica saggezza popolare, oggi gli scienziati avvertono: “Aspettarsi sempre il peggio dalle situazioni non serve a preservarci dalla delusione, neanche quando i fatti confermano le previsioni nefaste”. A rivelarlo è uno studio di un gruppo di psicologi americani pubblicato sulla rivista Nature.
    “E’ meglio essere ottimisti e avere torto piuttosto che pessimisti e avere ragione”. Lo diceva Albert Einstein, e la ricerca non fa che confermarlo. Gli scienziati hanno sottoposto 80 studenti a due sessioni di esami: la prima facile per tutti, la seconda più complicata per qualcuno e più semplice per altri. Così hanno dimostrato che “gli studenti convinti di aver sbagliato la seconda prova erano psicologicamente in uno stato di preoccupazione e prostrazione, nonostante avessero la consapevolezza di aver affrontato un test più complesso di cui non conoscevano ancora l’esito finale”. Continua a leggere »

    Tags: , ,

  • 17 Aprile 2007 /  disturbi alimentari
    null

    Buone notizie per chi ha la tendenza a mettere su chili di troppo. Uno studio svolto dal gruppo di ricerca del professor Maurizio Bifulco della Facoltà di Farmacia dell’Università di Salerno e della dottoressa Chiara Laezza dell’Istituto di Endocrinologia e Oncologia Sperimentale (IEOS) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli, in collaborazione con la dottoressa M. Gabriella Caruso dell’IRCCS Saverio de Bellis di Castellana Grotte, ha messo in luce l’esistenza di un gene responsabile della predisposizione ad ingrassare.
    Si tratta del gene del recettore degli endocannabinoidi CB1, che secondo gli scienziati può aiutare a prevedere la nostra predisposizione a raggiungere un elevato indice di massa corporea.
    «Gli endocannabinoidi controllano l’appetito mediante meccanismi sia centrali che periferici», spiegano gli autori, «ed è dimostrato che il recettore dei cannabinoidi di tipo 1 (CB1) regola la lipogenesi, sia in colture primarie di adipociti (le cellule adipose), sia in animali obesi». Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista International Journal of Obesity, hanno tenuto sotto osservazione per quattordici anni soggetti sani, controllandone periodicamente le abitudini alimentari, l’attività fisica svolta, alcuni parametri clinici e l’aumento del peso.


    .: video: immagini pubblicitarie
    .:
    articolo sui Disturbi Alimentari
    .: scarica il pieghevole informativo sui disturbi alimentari
    .: intervista su Ecoradio 23.03.2007
    .: Ecoradio Interventi di prevenzione promossi dal Governo

    Continua a leggere »

    Tags: , , ,