• 18 Gennaio 2009 /  disturbi alimentari, psicopatologia

    Per spiegare l’insorgere dei Disturbi del Comportamento Alimentare appare condivisa l’idea di un adeguamento a quei modelli culturali che prospettano ideali di bellezza

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    improntati a standard esagerati di magrezza. Sotto il profilo psicologico e sociale, i fattori che sono ritenuti più frequentemente implicati nell’insorgenza dei disturbi alimentari riguardano la bassa autostima, il perfezionismo, la depressione, l’impulsività, la distorsione dell’immagine corporea, la carenza di rilevanti rapporti sociali, i rapporti familiari e le difficoltà nelle relazioni interpersonali.

    I primi studi sull’anoressia nervosa risalgono a diversi anni fa. Le prime descrizioni di pazienti con i sintomi che oggi potrebbero essere diagnosticati più precisamente, risalgono addirittura al 1873, ma fu il medico inglese Richard Norton che nel 1964 descrisse i sintomi dell’anoressia nervosa.
    Da allora sono stati fatti diversi studi e soprattutto ricerche in grado non solo di tracciare un quadro più preciso di questi disturbi, ma anche di stabilire fra le psicoterapie quali sono le più efficaci. Continua a leggere »

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  • 17 Gennaio 2009 /  ansia, depressione, emozioni, psicoterapia

    …In Italia soffre di questa sindrome una persona su due.

    Sulla rivista “Mente&Cervello” i consigli di piloti e scienziati
    di ALESSANDRA RETICO da Repubblica TECNOLOGIA & SCIENZA

    ROMA – Anche alcuni piloti hanno paura di volare. Certo che hanno paura, sempre. Patrick Smith, pilota e scrittore, 38 anni, autore della rubrica “Ask the pilot” su Salon è uno di loro. Gli hanno chiesto se teme di precipitare, lui ha risposto: “Di solito non abbiamo fantasie raccapriccianti né soffriamo di ansia fobica”. Insomma se gli trema il cuore le mani le tiene lo stesso ferme sulla cloche (il volante) e guida. Tanto gli aerei cadono poco, affermazione veritiera ma insufficiente per l’aviofobico.
    A chi in aereo non ci sale neanche morto e se invece è costretto vive le ore più brutte della sua vita, si racconta una storiella, un po’ surreale ma più persuasiva di molti numeri: se si ipotizza che un volo duri in media una sola ora, un neonato che trascorra l’intera esistenza a bordo di un aeroplano dovrà volare per 285 anni per raggiungere i due milioni e mezzo di ore che statisticamente comportano un incidente. Oppure quell’altra: il momento più pericoloso di un volo è il tragitto da e per l’aeroporto.

    Eppure: come fa questo coso pesante a rimanere in aria? Se non funziona più nessun motore un grosso jet commerciale può planare fino ad atterrare o non c’è più speranza? E tutto questo scricchiolare? Quante probabilità ci sono di venire risucchiati dal portellone che si spalanca come nei film? Del terrore e delle domande che suscita si occupa un servizio di Mente&Cervello di novembre. Testimonianze, rimedi, consigli, corsi per rompere la gabbia dell’ansia. Come quelli che fanno anche Alitalia e altre compagnie, con successo: il 95% di quelli che dal 2007 a oggi hanno seguito i seminari del vettore di bandiera sono tornati a bordo. Continua a leggere »

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  • 17 Gennaio 2009 /  rassegna stampa
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    …Avvocati, dentisti e psicologi, ma è solo la punta dell’iceberg. Nel carrello del supermarket e tra le stradine con palme delle moderne cattedrali dei consumi stanno nascendo servizi di ogni genere. Studi di notai, centri per fare analisi del sangue, caaf della Cgil, comandi di polizia, prestiti personali, di tutto di più.

    La formula paghi due prendi tre non c’è ancora, ma un consiglio legale può costare meno di 5 euro…

    di Emiliano Fittipaldi
    Medici. Dentisti. Studi legali. Psicologi. Artigiani. Così i centri commerciali moltiplicano l’offerta di servizi. Per diventare polifunzionali. E provare a frenare la crisi delle vendite.

    C’è chi si specchia in una vetrina, nota il sorriso ingiallito ed entra per uno sbiancamento rapido. Chi si cura una carie aspettando che la moglie si riprenda da una crisi di shopping compulsivo e chi ha prenotato apposta per sfruttare il mega parcheggio e il listino competitivo rispetto a quello dei professionisti del centro. Il dentista dell’Auchan di Cesano Boscone, profondo milanese, sta facendo un mucchio di soldi. L’idea funziona, e parlare con il titolare è impossibile. “Sta operando, chiami dopo. La sera tardi, prima che il centro chiuda”, dice la segretaria dello Studio Sorrisi. I francesi hanno aperto uno studio analogo anche al megastore di Rescaldina e ci hanno piazzato a fianco un commercialista. “A Rozzano abbiamo inaugurato tra i negozi di griffe un ufficio dell’anagrafe: si stampano certificati, carte d’identità, residenze. Stiamo per lanciare ovunque asili nido e centri diagnostici”, racconta Edoardo Favro, direttore delle Gallerie Commerciali Italia, società controllata dal colosso francese. “Farmacie, banche e tintorie ci sono da tempo. Per noi l’aggregazione sociale è fondamentale, i servizi sono il futuro”. Continua a leggere »

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  • 12 Gennaio 2009 /  depressione, psicopatologia
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    Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali del 1994 (DSM-IV), i sintomi della depressione sono i seguenti.

    Se soffrite di depressione, probabilmente presentate molti di questi sintomi (ma non necessariamente tutti). Teniamo sempre presente che la diagnosi deve essere fatta da uno specialista, queste informazioni sono quindi da ritenere una prima indagine che può farvi inquadrare alcuni dei sintomi all’interno di una quadro che non è necessariamente patologico.

    La depressione è un disturbo molto frequente – per questo ne diamo indicazione in queste pagine – ma non è il solo disturbo con i sintomi riportati più sotto. Appartiene infatti alla “categoria” dei Disturbi dell’Umore, caratterizzati infatti da sintomi che interessano l’umore, provocando oscillazioni in alcuni casi o situazioni critiche in altri tali da mettere in difficoltà la persona stessa o i propri familiari e amici. Continua a leggere »

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    Davanti ad una sintomatologia che interessa problematiche psicologiche (disturbi dell’umore, dell’ansia, sindromi non confortate da valori diagnostici clinici fuori dallo standard, disturbi del comportamento alimentare…) spesso la persona che ne soffre, e con lei la famiglia, si trova in forte difficoltà a capire cosa è meglio fare per poter risolvere al più presto questo malessere. Sì, al più presto, perché anche se il quadro clinico non ha il conforto di valori che possono indicare una più chiara patologia clinica di tipo organico, la sofferenza è grande, ed è quindi comprensibile che si voglia al più presto trovare un rimedio a questo problema che il più delle volte stravolge la nostra vita!

    Sono sempre più convinta che per i “non addetti ai lavori” capire come muoversi nella “giungla” che si apre davanti a noi quando noi stessi o un nostro caro soffre di un disagio psichico, NON è cosa semplice. Anzi a volte è difficile anche per chi lavora in questo settore, si vorrebbe infatti inviare a colleghi specializzati pazienti che non rientrano nelle nostre specializzazioni, ma non sempre il nominativo è proprio sotto i nostri occhi. Quindi tranquilli, non è cosa semplice individuare per ogni paziente lo specialista più indicato. Continua a leggere »

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  • 24 Gennaio 2008 /  star bene

    Cenni storici e ambiti di intervento

    Sebbene il termine Qi Gong venga utilizzato per la prima volta dopo la nascita di Cristo (in epoca Jin tra il 265 e il 420 d.c.), tale pratica ha alcuni millenni di storia e, come dimostrano alcuni reperti archeologici, è presente in Cina ancora prima dello sviluppo della scrittura.
    Nell’arco di tutto questo periodo, attraverso l’osservazione minuziosa di dettagli del comportamento umano colti e compresi nella loro funzione specifica, i maestri di Qi Gong sono giunti alla costruzione di un vero e proprio corpus conoscitivo. Così, per citare un esempio, sono riusciti a codificare veri e propri protocolli terapeutici partendo dalla semplice rilevazione che l’individuo per attenuare un dolore acuto tende spontaneamente ad attuare un ispirazione rapida, profonda e con un sonoro suono sibilante. Risultato che essi hanno ottenuto grazie ad una metodica sperimentazione dell’efficacia di tale inspirazione in circostanze diverse (periodi del giorno e dell’anno), oppure alla sua associazione a sequenze di movimenti o posture.
    Oltre a permettere la creazione di una prassi codificata e articolata, tutte queste osservazioni e sperimentazioni hanno nel corso dei millenni permesso di giungere ad una comprensione della “fisiologia energetica” dell’individuo e di come questa influenzi corpo ed emozioni, essendone, a sua volta, influenzata.
    Un corpo vastissimo e ricchissimo fondato su un’osservazione coscienziosa e rigorosa che confluisce nella Medicina Tradizionale Cinese, la quale, proprio per queste caratteristiche, può essere considerata una scienza dell’uomo e della natura.

    Sin dalle sue origini le applicazioni di questo patrimonio conoscitivo sono state molteplici: dallo studio della relazione tra cielo, uomo e terra ( astronomia, l’uomo e il suo funzionamento, i movimenti terrestri) a quello dell’ambiente (geomanzia, feng shui), alle applicazioni nel combattimento e nella difesa (marziale) per finire allo studio della preservazione e del recupero della salute (terapeutico). Proprio quest’ultimo campo di applicazione risulta essere particolarmente interessante per la pratica psicologica.

    Definizione
    Il Qi Gong è una Disciplina Tradizionale Cinese costituita da un corpo conoscitivo di carattere teorico e pratico.
    Il Qi si riferisce alla forza vitale che permea tutto il cosmo e si manifesta negli esseri umani con caratteristiche peculiari a seconda del compito svolto, ed è normalmente assunto dall’individuo tramite la respirazione, la digestione, la pelle e gli organi di senso. Gong significa invece pratica, esercizio. Il Qi Gong è quindi la pratica della forza vitale. Tale forza vitale che, per comodità, anche se non del tutto propriamente, in occidente chiamiamo energia, sarebbe alla base della condizione energetica di ciascun individuo, la quale mantiene interessantissime interrelazioni con il suo stato di benessere psicofisico. Continua a leggere »

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  • 18 Gennaio 2008 /  ansia, depressione, emozioni
    depressione

    da Dica33

    Come lo stress, la depressione è entrata a far parte dei luoghi comuni: si dice son depresso per dire sono triste e via di questo passo. Esattamente come quando si dice che si è stressati quando, magari, semplicemente non si sa che pesci prendere. Però la realtà è ben diversa. La depressione (vera) è collocata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al quarto posto tra i maggiori problemi sanitari, ed è ovviamente la malattia psichiatrica più spesso diagnosticata.Non solo, sempre secondo l’OMS, negli Stati Uniti e in Europa se la prima causa di invalidità sono le malattie cardiovascolari, subito dopo arriva la depressione. Continua a leggere »

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