• 18 Marzo 2006 /  appuntamenti, psicoterapia, star bene

    Il modello mente-corpo-spirito in sanità e l’esperienza
    del Mind-Body Institute della Harvard Medical School

    Bologna 22-23 Maggio 2006 – Palazzo dei Congressi – Europauditorium
    Piazza della Costituzione, 4 – 40128 Bologna

    Bolle energetiche - L. Faggioli

    Le emozioni alla luce delle più recenti acquisizioni ed evidenze scientifiche, derivanti in particolar modo dalla psiconeuroendocrinoimmunologia (P.N.E.I), ricoprono un ruolo importante nel contribuire al benessere della persona o al contrario nello sviluppare forme di sofferenza e di malessere spesso correlate alla patologia organica. E’ anche ampiamente dimostrato come in alcune patologie organiche esiste una stretta relazione tra le emozioni e alcuni particolari processi fisiologici e come le emozioni e le convinzioni individuali influenzano il decorso della malattia. Questo importante evento scientifico intende sottolineare la necessità di collegare in maniera sempre più forte l’eccellente livello di competenze professionali e di sofisticata tecnologia sanitaria con una maggiore attenzione agli aspetti psicologici e spirituali della malattia e della sofferenza.
    Il modello teorico delle discipline mente-corpo, elaborato da H. Benson e da sua moglie M. Wilcher, rappresenta la più completa espressione di questa integrazione e produce come risultato una migliore qualità degli interventi sanitari ed una maggiore soddisfazione tra gli ammalati. Continua a leggere »

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  • Dal Corriere Salute di Agnese Codignola
    Una ricerca appena uscita sulla rivista Pnas conferma il ruolo dell’infiammazione tra i meccanismi deterioramento organico.  Lo straordinario aumento della vita media registrato negli ultimi 250 anni ha almeno due responsabili noti: la diminuzione delle infezioni circolanti tra la popolazione e quella delle infiammazioni, che da sempre affliggono l’umanità.
    Lo conferma uno studio appena pubblicato sulla rivista PNAS, nel quale gli esperti dell’Andrus Gerontology Center dell’Università di Los Angeles capitanati da Eilee Crimmins, sono andati a rileggere i dati di mortalità di alcuni Oaesi europei risalenti alla metà del settecento e li hanno confrontati con altri parametri, rapportando poi il tutto alle diverse fasce d’età. Continua a leggere »

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