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    Davanti ad una sintomatologia che interessa problematiche psicologiche (disturbi dell’umore, dell’ansia, sindromi non confortate da valori diagnostici clinici fuori dallo standard, disturbi del comportamento alimentare…) spesso la persona che ne soffre, e con lei la famiglia, si trova in forte difficoltà a capire cosa è meglio fare per poter risolvere al più presto questo malessere. Sì, al più presto, perché anche se il quadro clinico non ha il conforto di valori che possono indicare una più chiara patologia clinica di tipo organico, la sofferenza è grande, ed è quindi comprensibile che si voglia al più presto trovare un rimedio a questo problema che il più delle volte stravolge la nostra vita!

    Sono sempre più convinta che per i “non addetti ai lavori” capire come muoversi nella “giungla” che si apre davanti a noi quando noi stessi o un nostro caro soffre di un disagio psichico, NON è cosa semplice. Anzi a volte è difficile anche per chi lavora in questo settore, si vorrebbe infatti inviare a colleghi specializzati pazienti che non rientrano nelle nostre specializzazioni, ma non sempre il nominativo è proprio sotto i nostri occhi. Quindi tranquilli, non è cosa semplice individuare per ogni paziente lo specialista più indicato. Continua a leggere »

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  • 17 Aprile 2007 /  disturbi alimentari
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    Buone notizie per chi ha la tendenza a mettere su chili di troppo. Uno studio svolto dal gruppo di ricerca del professor Maurizio Bifulco della Facoltà di Farmacia dell’Università di Salerno e della dottoressa Chiara Laezza dell’Istituto di Endocrinologia e Oncologia Sperimentale (IEOS) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli, in collaborazione con la dottoressa M. Gabriella Caruso dell’IRCCS Saverio de Bellis di Castellana Grotte, ha messo in luce l’esistenza di un gene responsabile della predisposizione ad ingrassare.
    Si tratta del gene del recettore degli endocannabinoidi CB1, che secondo gli scienziati può aiutare a prevedere la nostra predisposizione a raggiungere un elevato indice di massa corporea.
    «Gli endocannabinoidi controllano l’appetito mediante meccanismi sia centrali che periferici», spiegano gli autori, «ed è dimostrato che il recettore dei cannabinoidi di tipo 1 (CB1) regola la lipogenesi, sia in colture primarie di adipociti (le cellule adipose), sia in animali obesi». Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista International Journal of Obesity, hanno tenuto sotto osservazione per quattordici anni soggetti sani, controllandone periodicamente le abitudini alimentari, l’attività fisica svolta, alcuni parametri clinici e l’aumento del peso.


    .: video: immagini pubblicitarie
    .:
    articolo sui Disturbi Alimentari
    .: scarica il pieghevole informativo sui disturbi alimentari
    .: intervista su Ecoradio 23.03.2007
    .: Ecoradio Interventi di prevenzione promossi dal Governo

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  • 18 Novembre 2005 /  disturbi alimentari, emozioni, rassegna stampa

    È colpa di recettori presenti sulla lingua se si preferiscono i cibi grassi. La scoperta è pubblicata sul Journal of Clinical Investigation e potrebbe essere utile per futuri studi sull’obesità e sul controllo dell’appetito. Il recettore in questione è una proteina, chiamata CD36, è presente in diversi tessuti ed è coinvolta nell’accumulo di grassi non solo nell’uomo, ma anche in topi e ratti. Lo studio è stato infatti condotto sui roditori, alcuni dei quali avevano il gene deputato all’espressione della CD36 normale, mentre a altri era stato inattivato. Messi in condizione di scegliere tra cibi grassi e altri “più salutari” gli animali con il gene attivo optavano per i primi, mentre quelli con il gene mutato non esprimevano particolari preferenze. Inoltre era sufficiente mettere acidi grassi sulla lingua dei topolini con proteina CD36 per scatenare, da parte degli organi digestivi, il rilascio di sostanze derivate dal metabolismo dei grassi.

    fonte: Adnkronos Salute 2 novembre 2005
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  • dal Corriere della sera
    ROMA – Buone notizie per le donne perennemente in guerra con la linea. Le diete non funzionano. Non fanno dimagrire, perché i chili col tempo si riprendono tutti.

    dal film il pranzo di Babette

    E non si procurano neppure i benefici di salute che ci si aspetterebbe. In discussione tutti quei regimi alimentari basati su stringati protocolli e calcoli severi di grammi e calorie. Al contrario, mangiare con raziocinio, con porzioni ridotte, ma senza gravose rinunce è un sistema molto più efficace sul piano della forma e del benessere generale. Colesterolo cattivo e pressione ne traggono giovamento in modo duraturo. Continua a leggere »

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  • disturbi alimentari

    Dominerai il tuo stomaco, mentre gli altri saranno schiavi della loro fame.

    Non è il messaggio pubblicitario dell’ennesimo prodotto dietetico, ma uno dei tanti benefici, che secondo un sito pro-ana, dovrebbe garantire l’anoressia.

    Se fino a qualche anno fa l’inappetenza era conosciuta solo come una grave malattia, oggi per alcuni giovani del mondo occidentale è diventata una moda, tanto da spingere dei siti-web a vendere prodotti che frenano la fame e aiutano a vomitare. Continua a leggere »

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  • 18 Aprile 2005 /  disturbi alimentari

    di Ida Cappiello (i.cappiello@vita.it) da VITA non Profit Magazine
    Federalimentare sostiene il primo progetto di prevenzione della cattiva alimentazione nelle scuole. E anche le singole imprese si muovono: la Sabelli manda in classe i biologi.

    Mettere a dieta gli italiani per farli stare meglio: è l’ultima sfida lanciata alle aziende alimentari dalla politica e dai mezzi di informazione in materia di responsabilità sociale. L’obesità infatti non è più una piaga solo americana: ogni anno colpisce 400mila ragazzi europei, e Bruxelles ha deciso di prendere una serie di contromisure, chiamando in causa produttori e distributori e chiedendo proposte concrete entro il 2006.

    Anche in Italia, a dispetto della tradizione mediterranea , un terzo dei bambini tra i 7e gli 11 anni è sovrappeso. Che cosa possono fare le aziende? Questo genere di impegno può diventare una forma di autolesionismo per un produttore, ad esempio, di merendine dolci: perché l’effetto inevitabile sarebbe una diminuzione delle vendite. Ma nel lungo termine, la rinuncia a una quota di profitti in nome della salute pubblica diventerà un vantaggio competitivo per quella stessa azienda. In ogni caso, l’appello europeo non potrà essere disatteso. Continua a leggere »

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  • petRICCIONE 18 MARZO 2005 dalle 9.00 alle 17.00
    Il convegno si pone l’obiettivo di offrire una panoramica delle conoscenze sia teoriche sia pratiche delle attività coadiuvate dagli animali per promuovere terapie di supporto ed incentivare il loro incremento. Rappresenta un’occasione per introdurre una metodologia comune che, al di là dei presupposti teorici, chiarisca i campi di intervento e raggruppi al suo interno i vari soggetti che la praticano andando ad integrare ed arricchire l’offerta dei servizi professionali. La partecipazione al convegno di figure qualificate e riconosciute è garanzia di un’attività svolta secondo criteri scientifici. Alla giornata saranno presenti diversi attori del sistema sociale oltre a figure e professionisti che, per le loro funzioni, ne possano essere il tramite ( personale dell’AUSL, di istituzioni educative e socio-sanitarie, medici,veterinari, dirigenti scolastici, direttori di istituti geriatrici, ecc.). Continua a leggere »

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