…In Italia soffre di questa sindrome una persona su due.
Sulla rivista “Mente&Cervello” i consigli di piloti e scienziati
di ALESSANDRA RETICO da Repubblica TECNOLOGIA & SCIENZA
ROMA – Anche alcuni piloti hanno paura di volare. Certo che hanno paura, sempre. Patrick Smith, pilota e scrittore, 38 anni, autore della rubrica “Ask the pilot” su Salon è uno di loro. Gli hanno chiesto se teme di precipitare, lui ha risposto: “Di solito non abbiamo fantasie raccapriccianti né soffriamo di ansia fobica”. Insomma se gli trema il cuore le mani le tiene lo stesso ferme sulla cloche (il volante) e guida. Tanto gli aerei cadono poco, affermazione veritiera ma insufficiente per l’aviofobico.
A chi in aereo non ci sale neanche morto e se invece è costretto vive le ore più brutte della sua vita, si racconta una storiella, un po’ surreale ma più persuasiva di molti numeri: se si ipotizza che un volo duri in media una sola ora, un neonato che trascorra l’intera esistenza a bordo di un aeroplano dovrà volare per 285 anni per raggiungere i due milioni e mezzo di ore che statisticamente comportano un incidente. Oppure quell’altra: il momento più pericoloso di un volo è il tragitto da e per l’aeroporto.
Eppure: come fa questo coso pesante a rimanere in aria? Se non funziona più nessun motore un grosso jet commerciale può planare fino ad atterrare o non c’è più speranza? E tutto questo scricchiolare? Quante probabilità ci sono di venire risucchiati dal portellone che si spalanca come nei film? Del terrore e delle domande che suscita si occupa un servizio di Mente&Cervello di novembre. Testimonianze, rimedi, consigli, corsi per rompere la gabbia dell’ansia. Come quelli che fanno anche Alitalia e altre compagnie, con successo: il 95% di quelli che dal 2007 a oggi hanno seguito i seminari del vettore di bandiera sono tornati a bordo. Continua a leggere »