• 17 Gennaio 2009 /  ansia, depressione, emozioni, psicoterapia

    …In Italia soffre di questa sindrome una persona su due.

    Sulla rivista “Mente&Cervello” i consigli di piloti e scienziati
    di ALESSANDRA RETICO da Repubblica TECNOLOGIA & SCIENZA

    ROMA – Anche alcuni piloti hanno paura di volare. Certo che hanno paura, sempre. Patrick Smith, pilota e scrittore, 38 anni, autore della rubrica “Ask the pilot” su Salon è uno di loro. Gli hanno chiesto se teme di precipitare, lui ha risposto: “Di solito non abbiamo fantasie raccapriccianti né soffriamo di ansia fobica”. Insomma se gli trema il cuore le mani le tiene lo stesso ferme sulla cloche (il volante) e guida. Tanto gli aerei cadono poco, affermazione veritiera ma insufficiente per l’aviofobico.
    A chi in aereo non ci sale neanche morto e se invece è costretto vive le ore più brutte della sua vita, si racconta una storiella, un po’ surreale ma più persuasiva di molti numeri: se si ipotizza che un volo duri in media una sola ora, un neonato che trascorra l’intera esistenza a bordo di un aeroplano dovrà volare per 285 anni per raggiungere i due milioni e mezzo di ore che statisticamente comportano un incidente. Oppure quell’altra: il momento più pericoloso di un volo è il tragitto da e per l’aeroporto.

    Eppure: come fa questo coso pesante a rimanere in aria? Se non funziona più nessun motore un grosso jet commerciale può planare fino ad atterrare o non c’è più speranza? E tutto questo scricchiolare? Quante probabilità ci sono di venire risucchiati dal portellone che si spalanca come nei film? Del terrore e delle domande che suscita si occupa un servizio di Mente&Cervello di novembre. Testimonianze, rimedi, consigli, corsi per rompere la gabbia dell’ansia. Come quelli che fanno anche Alitalia e altre compagnie, con successo: il 95% di quelli che dal 2007 a oggi hanno seguito i seminari del vettore di bandiera sono tornati a bordo. Continua a leggere »

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  • 12 Gennaio 2009 /  depressione, psicopatologia
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    Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali del 1994 (DSM-IV), i sintomi della depressione sono i seguenti.

    Se soffrite di depressione, probabilmente presentate molti di questi sintomi (ma non necessariamente tutti). Teniamo sempre presente che la diagnosi deve essere fatta da uno specialista, queste informazioni sono quindi da ritenere una prima indagine che può farvi inquadrare alcuni dei sintomi all’interno di una quadro che non è necessariamente patologico.

    La depressione è un disturbo molto frequente – per questo ne diamo indicazione in queste pagine – ma non è il solo disturbo con i sintomi riportati più sotto. Appartiene infatti alla “categoria” dei Disturbi dell’Umore, caratterizzati infatti da sintomi che interessano l’umore, provocando oscillazioni in alcuni casi o situazioni critiche in altri tali da mettere in difficoltà la persona stessa o i propri familiari e amici. Continua a leggere »

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    Davanti ad una sintomatologia che interessa problematiche psicologiche (disturbi dell’umore, dell’ansia, sindromi non confortate da valori diagnostici clinici fuori dallo standard, disturbi del comportamento alimentare…) spesso la persona che ne soffre, e con lei la famiglia, si trova in forte difficoltà a capire cosa è meglio fare per poter risolvere al più presto questo malessere. Sì, al più presto, perché anche se il quadro clinico non ha il conforto di valori che possono indicare una più chiara patologia clinica di tipo organico, la sofferenza è grande, ed è quindi comprensibile che si voglia al più presto trovare un rimedio a questo problema che il più delle volte stravolge la nostra vita!

    Sono sempre più convinta che per i “non addetti ai lavori” capire come muoversi nella “giungla” che si apre davanti a noi quando noi stessi o un nostro caro soffre di un disagio psichico, NON è cosa semplice. Anzi a volte è difficile anche per chi lavora in questo settore, si vorrebbe infatti inviare a colleghi specializzati pazienti che non rientrano nelle nostre specializzazioni, ma non sempre il nominativo è proprio sotto i nostri occhi. Quindi tranquilli, non è cosa semplice individuare per ogni paziente lo specialista più indicato. Continua a leggere »

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  • 18 Gennaio 2008 /  ansia, depressione, emozioni
    depressione

    da Dica33

    Come lo stress, la depressione è entrata a far parte dei luoghi comuni: si dice son depresso per dire sono triste e via di questo passo. Esattamente come quando si dice che si è stressati quando, magari, semplicemente non si sa che pesci prendere. Però la realtà è ben diversa. La depressione (vera) è collocata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al quarto posto tra i maggiori problemi sanitari, ed è ovviamente la malattia psichiatrica più spesso diagnosticata.Non solo, sempre secondo l’OMS, negli Stati Uniti e in Europa se la prima causa di invalidità sono le malattie cardiovascolari, subito dopo arriva la depressione. Continua a leggere »

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  • 17 Novembre 2007 /  ansia, depressione, psicopatologia

    di Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
    In questo post ho pubblicato alcuni dati disponibili sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità sull’efficacia dei trattamenti per la salute mentale.

    Interventi psicosociali di provata o probabile efficacia in Clinical Evidence (CE), in Roth e Fonagy (RF) e per la American Psychological Association (APA).
    Gli psicofarmaci sono considerati solo in CE. Nelle psicoterapie cognitivo comportamentali sono state incluse anche terapie prevalentemente comportamentali e varianti come la terapia dialettico-comportamentale. Non tutti gli interventi sono stati presi in considerazione in CE.

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  • 26 Luglio 2007 /  ansia, depressione, emozioni, psicoterapia

    Albert Ellis – the controversial psychologist who revolutionized the field of psychology when he created Rational Emotive Therapy in 1955


    Ricevo e, con discrezione, pubblico.

     

    Albert Ellis

    Il 24 luglio 2007 è deceduto Albert Ellis, all’età di 93 anni. Fino all’ultimo Ellis ha ricoperto la carica di presidente emerito dell’Albert Ellis Institute di New York e fino al 2003, quando le sue condizioni di salute sono peggiorate ha avuto, una vita molto produttiva come psicoterapeuta, come docente e come scrittore. Per i suoi importanti contributi Ellis può essere considerato uno dei principali ispiratori di quella prassi psicoterapeutica nota come terapia cognitivo-comportamentale, che attualmente è la più diffusa forma di psicoterapia in molti paesi.
    Albert Ellis nacque a Pittsburgh, negli Stati Uniti, il 13 Settembre 1913. Accanito lettore fin dall’infanzia, questa sua passione si accentuò nel periodo adolescenziale quando cominciò ad accostarsi alla filosofia. Egli si interessò soprattutto della filosofia della felicità umana, divenendo un profondo conoscitore di Epicuro, Epitteto, Marco Aurelio, Spinoza, Kant, Emerson, Thoreau e Russel. ……
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  • In attesa della pillola «perfetta », troppi i farmaci usati male Nel campo dei sonniferi sta avvenendo una rivoluzione.
    Dopo quarant’anni di onorato servizio le benzodiazepine cominciano a cedere il passo a farmaci più selettivi e che promettono meno effetti collaterali. Ed è a partire dal 2006 che alcune di queste nuove molecole potranno cominciare a dimostrare di cosa sono capaci.
    Secondo un rapporto pubblicato dalla rivista Nature Reviews Drug Discovery, il mercato delle pillole per dormire, che negli Usa ha fatturato due miliardi di dollari e in Italia quasi mezzo miliardo di euro, farà un ulteriore salto raddoppiando il giro di affari nel 2009. Dalle filiere di produzione stanno infatti per essere sfornati prodotti che affrontano in modo nuovo il problema dell’insonnia. «Prima di tutto ci sono i farmaci ipnotici non-benzodiazepinici, che già da qualche anno rappresentano un passo avanti rispetto a quelli storici – spiega Giovanni Biggio, Direttore del Dipartimento di biologia sperimentale dell’Università di Cagliari, fra i massimi esperti di benzodiazepine e antidepressivi. – Mentre questi ultimi inducono il sonno spegnendo, in un certo senso, l’interruttore generale, i non-benzodiazepinici agiscono solo su alcuni interruttori più specifici, in particolare quello della sedazione.
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