• 30 Ottobre 2009 /  rassegna stampa

    NEUROECONOMIA

    Uno studio ha fotografato il cervello quando proviamo questa sensazione: sia da protagonisti che da spettatori si attivano le stesse regioni cerebrali – da Repubblica Scienze

    <b>Delusi per noi o per gli altri<br/>con il neurone del rimpianto</b>

    QUELLA sensazione, fatta di delusione, frustrazione, impotenza, che ci assale dopo aver sfiorato un successo e che non ci fa smettere di pensare che sarebbe potuta andare diversamente – in una parola, il rimpianto – talvolta la proviamo anche quando assistiamo da spettatori alle disavventure e ai mancati successi altrui. E’ la ragione che avrebbe portato al successo tante trasmissioni televisive, i quiz che da ‘Lascia o raddoppia’ fino al ‘Milionario’, hanno incollato allo schermo intere generazioni di telespettatori, coinvolti nelle domande e risposte come se i concorrenti fossero proprio loro, e non quelli presenti negli studi televisivi. “Se ciò accade non è perché siamo interessati al destino di qualche sconosciuto, ma perché gli spettatori si rispecchiano in quelle emozioni come fossero le loro”, dice Matteo Motterlini, ordinario di Filosofia e coautore di uno studio multidisciplinare e tutto italiano che cerca di capire cosa accade nel cervello quando si prova la sensazione del rimpianto.

    Se la comprensione del perché arriviamo talvolta a identificarci nelle emozioni altrui è ancora lontana, un contributo importante alla causa potrebbe darlo proprio questo studio: fotografando letteralmente il cervello quando si apprende l’esito di alcuni eventi, gli autori avrebbero notato come esso si comporti alla stessa maniera anche quando siamo semplici spettatori di vicende altrui. Continua a leggere »

    Tags: , , ,

  • 29 Ottobre 2009 /  rassegna stampa, social, star bene

    Riporto un gradevole articolo dalla rassegna dell’OdP nei media, augurando a tutti noi di pensare più positivo e giocare quanto più possibile.

    di Gabriella Alleruzzo da Osservatorio Psicologia nei media

    Quante volte riceviamo il consiglio di fare le scale anziché prendere l’ascensore o la scala mobile? E quante volte disattendiamo a questo consiglio? L’agenzia DDB di Stoccolma, sponsorizzata dalla Volkswagen Svezia, si è posta questa ed altre domande, partendo dal concetto che il divertimento è il modo più semplice per migliorare il comportamento delle persone e ha creato una campagna di marketing chiamata The Fun Theory. La campagna si fonda su una serie di esperimenti condotti in ambiente urbano in relazione ai quali vengono registrate le reazioni della gente. Nel video che vi presentiamo, una scala della stazione della metropolitana Odenplan di Stoccolma è stata trasformata in un pianoforte gigante, ma sul sito dedicato sono presenti altri due video della campagna, in uno dei quali si vede la gente in un parco raccogliere da terra l’immondizia allo scopo di sentire il suono del bottino per rifiuti “più profondo del mondo” (in realtà si tratta di un dispositivo sonoro che si attiva con un sensore ogni volta che un rifiuto viene gettato nel bottino), nell’altro si mostra come un cassonetto per la raccolta differenziata del vetro, trasformato in un gioco Arcade, possa incentivare la raccolta stessa. A sentir loro, il divertimento “funziona”. Il 66% in più di persone usa le scale, il bottino sonoro raccoglie 72 kg di spazzatura contro i 41 di un bottino normale e il gioco Arcade richiama in una sola serata un centinaio di persone. Continua a leggere »

    Tags: , ,

  • CONVEGNO NAZIONALE
    >> Convegno AIDAP 2009
    Disturbi dell’alimentazione e obesità:
    controversie diagnostiche e terapeutiche

    Sabato 14 NOVEMBRE 2009

    VERONA – Centro Congressi San Marco, Via Longhena 42
    OSPITE D’ONORE PROF. STEPHEN WONDERLICH, UNIVERSITA’ DEL NORTH DAKOTA (USA) …::: more :::…

    Tags: , , , , , ,

  • 30 Settembre 2009 /  ansia, depressione, psicoterapia

    Il 21 settembre 2009 è morta – come amava descriverla- la “consapevolezza del suo esistere”.  Lui resta con noi nel ricordo dei suoi insegnamenti, come un grande maestro, un grande saggio. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, alcuni dei colleghi della scuola di Specializzazione di Verona ricordo che andavano in Terapia da lui a Roma e riportavano grandi emozioni da questi incontri. Non ricordo nemmeno di averlo mai incontrato ai Congressi SITCC, pare che non amasse molto questi momenti di grande caos. Così apprendo la notizia e mi rattristo perchè la sua presenza negli insegnamenti attraverso i suoi libri e attraverso i suoi allievi ora didatti SITCC, era ed è intensa, ed era come se fosse stato lui presente alle lezioni. Sicchè mi permetto con discrezione e sottovoce di farti un saluto e di ringraziarti per il contributo che anche a me è arrivato, sebbene a distanza, della tua grande saggezza, conoscenza scientifica e umanità.

    di Cesare De Silvestri

    Oggi vorrei parlarvi di un argomento che sembra far paura a moltissima gente. Già, proprio quello. Perché, vedete, si tratta di un problema che i vostri pazienti vi potranno presentare; e nemmeno tanto di rado, specialmente se vorrete occuparvi di situazioni estreme della sofferenza umana. A differenza, però, di altri problemi che auspicabilmente non vi riguarderanno personalmente, con questo prima o poi dovrete fare i conti anche voi.

    …altro è morire

    E allora vale la pena di pensarci prima per non arrivare impreparati ad affrontarlo. Non che io abbia trovato la formula magica per superarlo. Posso offrire, però, alcune riflessioni che mi sembrano abbastanza utili allo scopo.

    Continua a leggere »

    Tags: , , , ,

  • 18 Agosto 2009 /  ansia, depressione, emozioni, libri e articoli

    da:”Better Care for Panic Disorder”- Ivanhoe Broadcast News – Oct, 2001

    I disturbi di attacco di panico rappresentano oggi una delle più diffuse patologie psichiche ed in costante aumento,  colpisce infatti circa il 3% della popolazione degli Stati Uniti ed interessa soggetti di entrambi i sessi soprattutto di età giovanile con manifestazioni di intense somatizzazioni su base ansioso-depressiva.
    La patologia da attacco di panico (dap) è considerata impegnativa e complessa dai terapeuti a causa della intensa e spesso multiforme sintomatologia di somatizzazione ad essa associata e delle ripetute recidive che possono costellare il percorso terapeutico, che solitamente consiste in una psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale affiancata ad un trattamento farmacologico con ansiolitici o antidepressivi. Continua a leggere »

    Tags: , , , , ,

  • 16 Agosto 2009 /  rassegna stampa, star bene

    Il mirtillo aiuta a combattere il colesterolo cattivo e migliora il controllo del glucosio e della sensibilità all’ insulina, riducendo il riscio di malattie acardiache e diabete.

    da Omeopataonline di Cristina Bassi

    Questo frutto contiene anche acidi grassi e iodio ed è ricco di Vitamine B2, B5, B6, K, rame, calcio, magnesio, ferro, zinco, potassio. Seguire una dieta a base di MIRTILLI è di aiuto per perdere grasso addominale collegato a problemi cardiovascolari e diabete. Secondo uno studio presentato alla conferenza di Biologia Sperimentale 2009, una dieta ricca di mirtilli abbassa i livelli di colesterolo nel sangue mentre migliora il controllo del glucosio e della sensibilità alla insulina, abbassando cosi il rischio di future malattie cardiache e di diabete.

    E’ stato anche detto che la dieta è efficace nel sciogliere grasso addominale, che è un importante fattore rischio per condizioni molto serie come le problematiche cardiache. L’elevato contenuto di antocianine in questa frutta, ovvero antiossidanti che si trovano in frutte e verdure pigmentate di scuro, è il responsabile nell’alterare il modo in cui il corpo immagazzina ed usa il glucosio per scopi energetici. I mirtilli quindi, abbassano il rischio di sviluppare diabete. Continua a leggere »

    Tags: , ,

  • 5 Agosto 2009 /  rassegna stampa

    di Fabrizio Pregliasco*
    LA SITUAZIONE ATTUALE
    20090428_influenza-suinaIl virus A/H1N1 dallo scorso mese di aprile si è diffuso in tutto il mondo, originato da una ricombinazione di virus umani ed animali in un suino, per le sue caratteristiche di novità può contagiare tutti i soggetti perché non c’è una protezione data dalle influenze subite nel passato come nel caso dell’influenza stagionale che colpisce solo i 5 – 10 % della popolazione ogni anno. Quello che si teme è la possibilità che colpisca il triplo o quadruplo dei soggetti arrivando a determinare effetti indotti imponenti.
    Da ricordare che per questo tipo di influenza non ci sono rischi di contagio da suino perché questo animale è stato solo “l’incubatore” di questo virus che è diventato subito a diffusione interumana attraverso le goccioline respiratorie emesse dal soggetto infetto. Goccioline che possono essere respirate o comunque assorbite in modo indiretto tramite veicoli, in particolare le mani su cui si possono depositare.
    Quanto evidenziato sino ad ora ci fa ritenere che la malattia sia benigna a livello del singolo soggetto, causa solo  ualche giorno di febbre e poi guarisce senza danni. Anche se bisogna ricordare che qualche decesso e ospedalizzazioni questa malattia, come anche l’influenza stagionale può determinarli.
    Continua a leggere »

    Tags: ,